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Cresce l’attenzione ai cambiamenti climatici (che incidono su costi e rischi delle PMI). E gli investitori, da parte loro, sono sempre più interessati ad aziende orientate alla sostenibilità o alla corretta governance. Ottenere la certificazione che attesti l’attenzione a questi temi, è diventato centrale nella strategia anche delle piccole e medie imprese. A che punto è l’Italia?
Secondo un recente studio condotto dallo Swiss Re Institute, uno dei principali fornitori di assicurazioni al mondo, i cambiamenti climatici, entro il 2050, saranno la causa di una perdita del valore economico globale pari al 10%. Per questa ragione la necessità di attuare interventi correttivi sta diventando sempre più centrale. Da un lato, infatti, la sostenibilità ambientale impatta direttamente sulle imprese e sui loro fatturati. Dall’altro, invece, va considerata la sempre maggiore propensione degli investitori a scegliere aziende attente alle tematiche ESG (Environmental, Social and Governance).
Ecco perché le B Corp stanno avendo sempre più successo. Si tratta di una certificazione nata negli Stati Uniti nel 2006 e condotta da B Lab, che misura quanto un’azienda sia in grado di rispettare elevati standard ambientali e sociali.
Solo nel corso del 2021, in Italia, queste aziende sono cresciute del 26%, arrivando a un totale di 140, complice anche la pandemia, che ha posto ancora di più l’attenzione sull’urgenza di salvaguardare l’ambiente. Tra i nomi noti, che hanno passato il rigoroso processo di misurazione e di analisi del profilo di sostenibilità da parte di B Lab, si contano per esempio Illycaffè, Chiesi, Save the Duck e alcuni fornitori di energia rinnovabile come Nwg.
A cura di OFNetwork